Ed eccoci qui, al bonus di 600 euro da emergenza Coronavirus per le partite IVA: a tutti i liberi professionisti – per una volta – il Governo Conte ha promesso un aiuto economico, perfino agli avvocati, in quanto ad es. alla ns categoria è stata chiusa ex dpcm la sede principale di lavoro, cioè i tribunali con un fermo di attività destinato a protrarsi almeno fino a fine maggio 2020, a dir poco, poi decideranno i giudici se, come e quando torneranno a lavorare; ho da subito detto che NON AVREI FATTO RICHIESTA del bonus, avrei voluto lasciare le risorse a chi in questo inimmaginabile momento ne ha più bisogno di me, anche sapendo che purtroppo questi soldi non andranno però nelle tasche dei colleghi in vera difficoltà, quelli che da un giorno all’altro sono stati fermati e non possono più correre avanti e indietro per uffici giudiziari ed appresso ai clienti, come succede a sempre più avvocati che ogni mese si muovono appena sotto la linea di galleggiamento; il “sostegno” lo prenderà in maggioranza chi non lavorava e stava già a casa, coloro che fanno della professione un hobby o che sono espertissimi nel calibrare i redditi al minimo per accedere ad ogni tipo di sovvenzione, e soprattutto a chi guadagna prevalentemente in nero! Eh sì perché per avere titolo al bonus devi avere un reddito al di sotto dei 35mila euro annui, essere perfettamente in linea con i salatissimi contributi alla cassa forense (ma come non dovevate aiutare chi stava in crisi?!), aver diminuito del 35% il fatturato rispetto al 1^ trimestre 2018 etc. etc., fare domanda online ma allegando i documenti, insomma tanti paletti, burocrazia, sistemi complessi. Caro Governo Conte, invece che bruciare risorse fondamentali oggi più che mai, visto che stiamo con le pezze al culo e senza mascherine negli ospedali, e che riceviamo aiuti dall’Albania, invece di ingannare le partite iva che contavano su una spinta dello Stato per ripartire, avresti dovuto per prima cosa fermare le bollette dei gestori sanguisuga che siamo costretti ad usare per poter lavorare come TIM Wind Enel etc etc, degli intoccabili costi bancari e quelli delle assicurazioni professionali (ci spillate montagne di soldi tutto l’anno e ora vaffanculo, tocca un po’ a voi tirare il collo…), defiscalizzare e darci bonus consistenti per l’acquisto di beni tecnologici di ultima generazione e svecchiare così gli studi professionali (via subito l’iva 22% su pc, stampanti a colori, monitor 16/9, server di rete, gestionali, ipad, modem ed erogazione di bonus spendibili nei negozi o su amazon come per i docenti scuola etc etc), non inserendoli poi sugli infami studi di settore (se ti compri due scanner in un anno, per i vampiri del fisco sei elegibile tra i top 10 business lawyer del paese..), fermare per qualche mese gli onerosi versamenti contributivi e quelli fiscali (senza farci sputare sangue tra 6 mesi), cose semplici ma concrete ed immediate, utili a rimetterci a nuovo appena rientrati nei nostri studi alla fine dell’epidemia Covid19. Una bella presa per i fondelli quella del “nessuno verrà lasciato solo”, dei parametri impossibili da rispettare e del sito Inps subito in tilt, il profumo del bonus e dei soldi che ti fanno odorare ma che non arrivi a prendere: insomma una bella SUPERCAZZOLA all’italiana, ma solo oggi che è partita la frenetica richiesta all’Inps ho capito.. il genio … era un PESCE D’APRILE!! la cosa però che non tollero e non posso accettare è che NON TI LASCIANO NEANCHE LA DIGNITA’ DI DECLINARE L’OFFERTA, di LASCIARE GENEROSAMENTE IL POSTO IN FILA A CHI NE HA PIU’ BISOGNO, hanno scelto la strada di decidere loro chi sta dentro e chi sta fuori, chi ha diritti e chi non ne ha, di sbattere la porta in faccia a chi si è fatto in 4 più che nel 2018 e che fino ad un mese fa lavorava e fatturava, a chi paga lo stesso gli stipendi e che chiedeva uno sgravio di spese e non un aiutino economico che sin da subito ho detto che NON AVREI PRESO, non tanto perché lo ritengo poco più che un’elemosina inaccettabile e non sufficiente a coprire neppure le spese per utenze affitto e condominio di un normale studio legale, ma soprattutto perché grazie al cielo ho continuato a lavorare a pieno ritmo anche dopo il fermo da coronavirus; personalmente ho chiuso i miei due studi legali e fatto restare a casa i miei ragazzi giorni prima che qualcuno finalmente si decidesse, con gravissimo ritardo, di ordinarlo a tutti, continuando a lavorare quotidianamente assieme a loro, ognuno da casa e divisi fisicamente ma insieme dalle 7 alle 19 uniti nella emergenza e dalla necessità di non fermare la tutela dei nostri clienti; sul ns gruppo whatsapp, con dischi di rete e gestionali in cloud, email, firma digitale e videocall e quanto altro già usavamo da tempo ed ora cavalchiamo a pieno ritmo; d’altronde che si potevano aspettare i professionisti da un consiglio di ministri (con la minuscola, si..) che è l’emblema della non competenza, dell’inesperienza, degli eletti su youtube e della non professionalità?! Vi lascio, vado a lavorare. E voi andate a quel paese… ma mi ricorderò dei vostri nomi quando tutto questo sarà finito, e lo faranno anche tutti gli italiani lasciati soli per l’ennesima volta!